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Testo globalizzazione

Publié le 18/02/2022

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« TIPOLOGIA B- BRUTTA COPIA Il testo preso in analisi è un estratto di una prolusione del prof.

Carlo Rubbia, dal titolo “La scienza e l’uomo”.

L'autore è uno dei più importanti studiosi ancora in vita di fisica, e grazie ai suoi contributi agli studi della materia, ha guadagnato un premio Nobel per la fisca nel 1984 e la nomina a "senatore a vita".

1.

Nell'estratto analizzato, il professore affronta il tema della globalizzazione e quello dello sviluppo tecnologico, due fenomeni strettamente legati.

Definisce infatti "villaggio globale" la conseguenza della globalizzazione, il quale permette una produzione elevata e un'evoluzione delle tecnologie.

Secondo il fisico, l'internazionalizzazione della scienza è considerabile un bisogno naturale, guidato dalle leggi universali della Natura.

Definisce quindi la globalizzazione e l'interconnessione un importante mutante biologico, una vera e propria inevitabile tappa dell'evoluzione.

E' proprio il villaggio globale ad aver permesso un'amplificazione esponenziale dell'efficacia della ricerca.

Dopo aver affermato che il villaggio globale renda possibile un meccanismo positivo che porta al miglioramento, Rubbia si interroga sul rischio di omologarsi e di non riuscire a preservare la propria identità culturale.

Facendo leva sulle sue conoscenze però, il professore afferma che questa fase passeggera che preoccupa molti, porterà in realtà a un'esplosione di diversità piuttosto che di un'uniformizzazione delle culture.

Conclude infine sottolineando l'importanza dell'impegno delle nuove generazioni, che dovranno contribuire ad aiutare quelli che Rubbia chiama "illetterati tecnologici", ovvero le vecchie generazioni, al fine di evitare l'emarginazione di quest'ultimi.

La tesi sostenuta dal professor Rubbia è quindi che la globalizzazione ha portato a uno sviluppo delle tecnologie e quindi a un miglioramento mondiale a causa della competizione positiva.

E' contrario quindi a coloro che sono spaventati da un'omologazione delle nazioni e da un "cervello planetario", in quanto ritiene che questa fase passeggera possa aumentare la competitività e migliorare quindi la condizione globale.

Il fisico conclude il suo discorso con un appello alle nuove generazioni, che dovranno a loro volta insegnare alle vecchie, portando quindi ad un'autorità basata sull'esperienza e non sul potere accumulato nel tempo.

A sostegno della sua tesi, Rubbia fa leva sulle sue conoscenze scientifiche e sula propria esperienza. 2.

Carlo Rubbia scrive che “l'inventività evolutiva è intrinsecamente associata all'interconnessione” e che “l’interconnessione a tutti i livelli e in tutte le direzioni, il melting pot, è quindi un elemento essenziale nella catalisi della produttività”.

Per spiegare questo concetto fa riferimento alla città dell'Ottocento, nella quale il dialogo era difficile, e che vedeva una bassa produzione in quanto l'interconnessione era limitata a pochi chilometri.

Se oggi restringessimo il campo infatti, la produzione scenderebbe.

Al contrario, la globalizzazione ha permesso un aumento della produzione economica e un arricchimento generale.

Parla poi di melting pot per indicare il momento in cui si incontrano diverse culture e tradizioni, indispensabile per un aumento positivo della produzione.. »

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