Napuli
Publié le 22/05/2020
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Spazi e scambi: gli stereotipi
Napuli
· Risposte alle domande :
1) Il protagonista racconta che suo padre è siciliano, sua madre piemontese e che lui e sua sorella
Alice sono nati in un paesino della pianura piemontese.
2) Il narratore spiega che veniva soprannominato napuli dagli altri bambini del paese perché ogni
bambino era figlio del mestiere del padre, ad esempio il figlio del macellaio é chiamato maslé , il figlio
del postino pustin e lui che era il figlio di un uomo siciliano é quindi soprannominato napuli .
3) Il narratore racconta che a causa delle sue origni alcun bambino del paese voleva giocare con lui, e
che quindi si era messo a suonare il fustino di Dash rovesciato ed a leggere fumetti, libri ed
encicolpedie.
4) Il narratore spiega che suo padre é di origini siciliane e che dopo la guerra ha preso il treno per il
Nord e si è trasferito a Torino, ma date le cattive circonstanze si é sistemato in un paesino della
pianura piemontese.
5) L’integrazione del padre del narratore é stata molto difficile, infatti come lo racconta il narratore suo
padre « per un tot ha praticamente fatto la fale », riga 15.
La difficoltà di quest’integrazione é dovuta al
fatto che suo padre era di origini siciliane, infatti il narratore alla riga 16 afferma che « inserirsi in una
grande città se arrivavi dal Sud non era facile ».
In più, il comportamento delle persone del Nord non
ha aiutato in alcun modo il padre del narratore a inserirsi con facilità.
Infatti, il narratore racconta che
« per strada c’erano cartelli che dicevano NON SI AFFITTA A MERIDIONALI », riga 17.
6) Quando il narratore racconta della sua vacanza a Marsala, lui afferma di ricordare bene « il colore
« del mare e della sabbia», « il profumo della pasta con le melanzane», «il rumore del vento tra le
palme» e « il gusto della cassata».
Quindi i quattro sensi evocati dal narratore sono rispettivamente la
vista, l’odorato, l’udito e il gusto.
7) Durante la vacanza a Marsala, il narratore sembra incuriosito da alcuni marsalesi che portavano il
bottone nero del lutto cucito all’altezza del petto sulla camicia bianca, che indicava che le persone che
lo portavano avevano perso da poco un familiare.
Un altro dettaglio che ha incuriosito il narratore
quando era bambino sono i marsalesi che avevano le unghie dei mignoli tenute cosi lunghe da far
raggiungere a ciascun’ unghia l’altezza dell’anulare.
8) I pregiudizi e gli stereotipi sono manifestati in diversi modi in questo testo.
La prima forma di
pregiudizio lo ritroviamo alla riga 3, quando il narratore afferma che « ogni bambino era figlio del
mestiere del padre », e che quindi ogni bambino era soprannominato a partire dal lavoro o dalle origni
del padre, per esempio il narrator che aveva il padre di origni siciliane era soprannominato napuli ,
anche se sua madre era piemontese e lui era nato al Nord.
La seconda forma di pregiudizio é indicata
dal narratore quando racconta che ha passato la sua infanzia a giocare da solo, poiché nessuno
voleva giocare con il figlio di un napuli .
Una terza forma di stereotipo la ricontriamo quando il
narratore racconta dell’integrazione del padre a Torino.
Il narratore dice che per suo padre é stato
impossibile integrarsi in questa città perché nessuno voleva affittare a un meridionale e perché le
persone di Torino parlavano apposta in dialetto piemontese per non farsi capire.
· Espressione scritta :.
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