ARISTOTELE
Publié le 07/03/2024
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ARISTOTELE
Vita
Nascita: Stagira (nord Grecia)
Morte: Calcide
Formazione di ambito scientifico (padre medico) nei primi anni della sua vita e poi passa (poiché orfano) a
studiare e vivere nell’Accademia di Platone.
Aristotele è fondamentale per la filosofia in quanto riordina tutte le scienze e ne dona delle definizioni.
Nella sua vita Aristotele, dopo la morte di Platone, inizierà diversi viaggi:
1.
2.
3.
4.
Asso, dal tiranno Ermia, in cui fonda una delle sue prime scuole e sposa Pizza (sorella del tiranno);
Isola di Lesbo, dove comincia la classificazione della biologia e le ricerche scientifiche;
Alla corte di Alessandro Magno, dove sarà il suo maestro fino alla sua morte;
Atene, dove fonda la scuola del Liceo (dal dio Apollo Licio) o del Peripato (dall’azione di camminare
nel giardino della scuola mentre spiegava)
Persona e Opere
Aristotele era, a differenza di tanti altri filosofi, un uomo che apprezzava molto i
piaceri anche materiali e non si prostrava a condurre una vita ascetica.
Per lui
infatti era importante l’amicizia con le persone, infatti egli afferma che “Nessun
uomo sceglierebbe di vivere senza amici anche se possedesse tutti gli altri beni”.
Aristotele ha scritto innumerevoli opere però andate perse perché egli lasciò i suoi scritti a degli
allievi greci (Teofrasto e Neleo) che però li vendettero alla biblioteca di Alessandria.
Così come la
biblioteca venne bruciata, anche gli scritti di Aristotele vennero persi, eccetto per pochi appunti di
alcune lezioni che vennero riordinate da Andronico (allievo a Roma di Aristotele) secondo l’ordine
che abbiamo oggi.
Quindi l’ordine fisico dei libri che ci sono rimasti di Aristotele, in realtà non è
quello di Aristotele.
Però ciò che importa di più a noi sono i contenuti.
Le opere si dividono in:
pubbliche (perse completamente) e private (rimasti i pochi appunti).
La realtà dei sensi
Per Aristotele tutti gli ambiti del sapere hanno dignità di essere (non esiste la Doxa) e sono dotate ognuno
di un proprio metodo e contesto.
A differenza di Platone, Aristotele non accetta l’idea di un mondo di idee
parallelo al mondo sensibile e nemmeno il dualismo ontologico di Platone.
Per spiegare la realtà ci si
cimenta nel metodo induttivo o analitico:
1.
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3.
Osservazione di un fenomeno della natura attraverso i sensi (accettare la realtà percepita dai
sensi);
Uso del linguaggio per elaborare un pensiero che rispecchia la realtà;
Endoxa, ovvero uso di opinioni generali vere, dette da gente autorevole.
Il sapere
Gli ambiti del sapere sono divisi in
Logica {le regole e i collegamenti per parlare del sapere} → “Organon” (raccolta di scritti sulla logica)
Fisica {si domanda su ciò che è necessario e che è in movimento} → “De anima”
Metafisica {studio dell’essere in quanto tale e dei principi primi} → “La metafisica”
Etica e Politica {studio del comportamento dell’uomo nel singolo e in un contesto sociale} → “Etica Nicomachea”
Poetica e Retorica {studio dell’estetica, di ciò che è bello e utile, e del saper persuadere}
Classificazione scienze
Le scienze si dividono in:
1.
Teoretiche
Matematica, fisica e metafisica → indagano ciò che è necessario e le sue cause.
dunque non hanno un fine
pratico.
Metodo: dimostrazione, ovvero ricerca senza cambiare la natura della relazione che sussiste tra ente e
causa.
2.
Pratiche
Etica e politica → oggetto di studio: contingente, fine: guidare l’atteggiamento dell’uomo, metodo: non di rigore
scientifico, bensì basato sull’esperienza e opinioni pubbliche
3.
Poietiche
Arti e tecniche → oggetto: contingente, fine:creare qualcosa di utile, metodo: puramente basato sull’esperienza.
Queste scienze erano per Aristotele quelle degli schiavi poiché erano le più pratiche e dotate di meno bellezza.
La logica è alla base della formazione del pensiero e quindi non rientra nelle scienze, poiché ne è la base.
Lo scienziato e la natura
Per Aristotele lo scienziato è colui che si indaga su tutto ciò che è necessario e le sue cause, non andando a
modificare la natura, bensì osservandola e traendone delle conclusioni (metodo di osservazione e deduzione).
Aristotele afferma inoltre che i punti di vista da cui uno scienziato elabora un pensiero in merito a un evento o a un
ente, possono essere di tre tipi (finale, causale e fisiologico).
Inoltre per Aristotele ci sono dei legami di causa tra i
vari fenomeni osservabili che hanno tra di loro un ordine cronologico tra di loro:
1.
2.
3.
causa finale (ciò in vista del quale viene realizzata una cosa) ≡ forma/atto
causa efficiente ≡ materia/potenza
i risultati
Tale ordine per Aristotele non si può percorrere all’inverso.
Categorie e sostanza: approccio conoscitivo
Per poter esprimere la realtà, bisogna innanzitutto usare i sensi e poi crearsi un pensiero.
Il proprio pensiero rispecchia la
realtà che è così com’è.
Per esprimere il pensiero servono le parole e le frasi di senso compiuto.
Ogni parola ha dunque una
sua definizione che ne descrive l’essenza dell’ente reale a cui si riferisce.
Se si conoscono le giuste definizioni delle parole
allora si può descrivere la realtà in modo corretto: il linguaggio (logica) è sullo stesso piano dell’ontologia.
Per questo Aristotele ha come obiettivo quello di capire il perché e il come definire, secondo determinati modi, i vari enti.
Per
poter fare ciò innanzitutto egli adotta un metodo induttivo con ricerca analitica ≠deduttivo di Platone.
➢
➢
➢
induttivo: dal singolo ente (la mia penna è simile a quelle degli altri) si risale alla classe più generale/universale (tutte le
penne sono così quindi);
deduttivo: dal generico (idea di penna) si arriva al singolo esempio (la mia penna blu diversa dalle altre è una penna);
ricerca analitica: scomporre un dato nelle sue parti e le categorizzo:
caratteristiche sostanziali (determinano l’essenza dell’ente) e accidentali (non influenzano sulla definizione dell’ente)
Esempio: gallina → caratt.
sostanziale {la forma, le penne, alimentazione etc…} caratt.
accidentali {questa gallina non ha
una zampa, ha meno penne di un’altra, ha colori diversi etc…} però è sempre una gallina.
Categorie e logica
Se si parte da un esempio
di caratteristica qualsiasi di
un ente, e si cerca di
arrivare al dominio più
vasto a cui la caratt.
conduce, allora (secondo
Aristotele) si arriva ad
affermare l'esistenza di 10
categorie universali (non
esiste
un
genere
universale)
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avere
fare
patire
tempo (oggi, domani etc…)
situazione (è caduto, è in alto etc…)
luogo (quì, a casa etc…)
qualità (verde, riccio etc…)
quantità (uno, molti, alcuni etc…)
relazione (uguale, minore, simile
etc…)
sostanza { sinolo tra materia e
forma }
A livello logico, Aristotele distingue che:
1.
si può dire qcosa di un soggetto ma non
è detto che sia nel soggetto
(ex.
uomo si dice di Roberto e Pietro e
Margherita, ma “uomo” non è presente in
nessuno dei tre);
2.
qcosa è nel soggetto ma non si dice del
soggetto
(ex.
la grammatica è interna all’uomo ma non si
dice dell’uomo)
3.
qcosa non è in un soggetto e non si
predica del soggetto
(ex.
un tal uomo → “tale” non è interno a
“uomo” e non si predica di uomo)
4.
qcosa che si predica di un soggetto ed è
nel soggetto
(ex.
scienza si predica dell’anima ed è interno
all’anima).
Il senso gerarchico
Dal terzo punto precedente si può
affermare che: ciò che si predica di un
predicato, si predica anche del soggetto a
cui il predicato predica.
Cosa
Animale
Specie
Soggetto
si predica di
Predicato si predica di
si predica di
Uomo
si predica di
Pietro
Genere
si predica di
Famiglia
si predica di
Allora di Pietro posso dire che è
uomo e animale.
Nota però che di una famiglia ci possono
essere più specie e quindi non puoi andare
al contrario delle frecce.
Metafisica: sostanza
Per i naturalisti la sostanza è la materia (atomo/aria/acqua etc…) con cui siamo fatti.
Per Platone la sostanza è l’insieme di tutte le idee che sono un principio formale (messe assieme)
Per Aristotele ognuno di noi è fatto di una sostanza individuale che è un sinolo di materia e forma.
La materia (≠materiali) è l’essere dell’essenza,
ovvero è un substrato inerte che funziona da base
per la forma.
Non è determinato e corrisponde alla
potenza o possibilità di mutare / subire un
mutamento.
La forma invece è l’essenza dell’essere che
determina il perché un ente, quì e ora, è fatto in
una certa maniera.
è ciò che determina la
differenza tra enti, dato che più o meno siamo tutti
fatti della stessa materia per Aristotele, e
corrisponderebbe all’atto (ovvero il modo in cui
siamo nell’istante del presente).
Inoltre dato che siamo tutti soggetti al divenire (noi enti) allora ciò implica che non esiste il “non essere”,
bensì è solo il cambiamento.
Metafisica: atto puro e potenza pura.
Dio?
Se anche qui si cerca di risalire a l’esistenza di un atto puro e di una potenza
pura, si perviene ad affermare che ciò risiede in Dio.
Però Dio è visto come la causa prima finale di tutti i pensieri, pensiero di
pensiero, essere immateriale/pura forma, atto puro (non soggetto al divenire),
motore immobile (cioè non spinto da niente) e attraente e non che....
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